Fratture da stress

Le fratture da stress sono tipi di lesioni che si osservano abbastanza di frequente nei reparti di traumatologia dello sport. La maggior parte di esse colpisce le strutture ossee dell’arto inferiore e si manifestano soprattutto negli atleti che praticano la corsa.

Il continuo impatto con il terreno causa uno stress meccanico reiterato sulla struttura microtrabecolare dell’osso. A lungo andare, un piccolo numero di queste microtrabecole cede, accrescendo lo stress su quelle adiacenti; successivamente, questo piccolo processo coinvolge la maggior parte dell’osso con conseguente comparsa del dolore durante l’esercizio fisico.
L’insorgenza del dolore può essere improvvisa, ma spesso vi è una storia di 2-3 settimane di dolore intermittente che si manifesta durante l’esercizio fisico e diventa progressivamente più intenso. I metatarsali (specialmente il 3° e il 4°), la fibula e la tibia sono interessati più di frequente. Di solito le fratture della fibula si verificano a 2-5 cm sopra il malleolo laterale, mentre le fratture tibiali sono più frequenti nella regione mediana o 5-6 cm sotto il piatto tibiale. Non è raro che tali lesioni siano bilaterali; più di rado possono essere interessati il femore o l’osso pubico del bacino.


Le fratture da stress si realizzano soprattutto quando si è soliti correre su superfici dure piuttosto che su piani di appoggio morbidi, esse si determinano, di solito, dopo 2-3 settimane dall’inizio dell’attività sportiva o dall’incremento dell’allenamento specifico con aumento della distanza percorsa quotidianamente.
L’osso non è in grado di sopportare sforzi meccanici intensi fino all’età di 20 anni circa, tanto che al di sotto di questa età, le fratture da sovraccarico insorgono con un periodo di latenza molto inferiore. Le donne con bassi livelli estrogeni, presentano un certo grado di osteoporosi e sono più esposte alle fratture da stress. Questa condizione è particolarmente rilevante non solo nella fasi menopausale e post-menopausale, ma anche nelle donne giovani sottoposte ad allenamenti particolarmente duri.

Le fratture da stress si verificano più facilmente in ossa sottoposte a sovraccarichi meccanici svantaggiosi, dovuti, per esempio, a soprappeso od anomalie strutturali, situazioni in cui si realizza un’inadeguata distribuzione degli stress meccanici, come nel primo metatarso corto, varo, genovaro, valgo o nel femore incurvato o ancora nella displasia dell’anca. Tutte queste condizioni predispongono a fratture degli arti inferiori.

Una frattura da stress recente o piccola può non essere evidente, ma di solito, dopo 10 giorni circa, si forma una quantità sufficiente di callo osseo tale da renderla manifesta all’indagine radiologica convenzionale. La diagnosi può essere posta più precocemente con scintigrafia che mostra un’area calda localizzata. Quando è disponibile, può essere utilizzata, ai fini diagnostici, in buona parte di questi casi, anche la termografia. Anche la stimolazione continua con ultrasuoni può essere utilizzata come test diagnostico poiché causa dolore locale anche se tale situazione si verifica solo in caso di frattura recente e che si sia estesa alla superficie periostale.