Dita a martello: correzione chirurgica con tecnica percutanea PBS

ALLUCE VALGO: intervento con tecnica percutanea PBS
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La patologia del dito a martello  (Fig. 1) è caratterizzata dalla flessione dell’articolazione interfalangea prossimale di una delle dita del piede ed in genere è associata a dolore per la presenza di callosità dorsali.

Si parla invece di dito  “ad artiglio” (Fig. 1) quando la flessione è a livello delle articolazioni interfalangee prossimale e distale e di dito “a maglio” (Fig. 1)  se la flessione interessa solo l’articolazione interfalangea distale.  In questi casi il dolore è causato dalla callosità che si forma dorsalmente rispettivamente alla interfalangea prossimale o dorsale e può anche contribuire all’insorgenza di una metatarsalgia.

Fig. 1

Cause

Tali patologie possono essere originate dalla particolare conformazione delle dita, specialmente a seguito dell’utilizzo di calzature che le costringono. Più raramente possono essere legate a caratteristiche ereditarie, a traumi, ad esiti di precedenti interventi oppure essere conseguenza di altre patologie quali ad esempio quelle di tipo reumatico.

Frequentemente il dito a martello o il dito ad artiglio  sono associati all’ alluce valgo, infatti la deviazione del primo dito verso le altre dita del piede tende a ridurre lo spazio fisico a disposizione delle dita vicine che vengono quindi compresse e, durante la deambulazione, lavorano in una posizione innaturale sviluppando con il tempo le tipiche deformità.

Quando le cure e l’utilizzo di presidi esterni non sono più sufficienti a ridurre il fastidio percepito dal paziente ed il dolore diviene insopportabile, può rendersi necessario un intervento chirurgico. Se concomitano alluce valgo e metatarsalgia è consigliabile trattare anche queste patologie con un unico intervento.

Come per l’alluce valgo, anche la correzione del dito a martello o in griffe può essere effettuato in anestesia loco-regionale (Fig. 2) con la tecnica percutanea PBS che non prevede l’utilizzo di  senza mezzi di sintesi (viti o fili metallici) e che è perciò in grado di favorire una più rapida guarigione.

FASI DELL’ INTERVENTO

La correzione del dito a martello e delle sue varianti prevede determinate procedure che si eseguono sui tendini (estensori e flessori delle dita) e sulle ossa (falangi prossimali, intermedie e distali). Il grado e la tipologia della deformità determineranno le modalità dell’ intervento sulle dita.

Fig. 2                                                          Fig. 3                                       Fig. 4

Tenotomia percutanea degli estensori (Fig. 3)

Tenotomia percutanea dei flessori (Fig. 4)

Osteotomia della falange prossimale (Fig. 5, fig. 8)

Osteotomia della falange intermedia (Fig. 6)

Condilectomia articolazione interfalangea prossimale (Fig. 7)

Alluce valgo e 2° dito a martello prima (Fig. 9) e dopo la correzione (Fig. 10)

Fig. 5                                                                            Fig. 6                                                                              Fig. 7

 

Fig. 8                                                                              Fig. 9                                                                              Fig. 10

Alcuni casi: donna di 75 anni con alluce valgo e 2° dito a martello (Fig. 11 a), dopo 3 mesi dall’intervento (Fig. 11 b), donna di 81 anni con alluce valgo e 2° dito a martello sovraddotto (Fig. 12 a), dopo 3 mesi dall’intervento (Fig. 12 b)

 

                                         

Fig. 11 a                                   Fig. 11 b                                                                          Fig. 12 a                                   Fig. 12 b