NEUROMA DI MORTON E METATARSALGIA

I DISTURBI DEL PIEDE NELL’ANZIANO
17 Aprile 2021
IL PIEDE PIATTO DEL BAMBINO: quando occorre l’intervento chirurgico
17 Aprile 2021
I DISTURBI DEL PIEDE NELL’ANZIANO
17 Aprile 2021
IL PIEDE PIATTO DEL BAMBINO: quando occorre l’intervento chirurgico
17 Aprile 2021

Che cos’è

Con il termine neuroma di Morton si definisce una patologia degenerativa di uno o più nervi interdigitali. Colpisce più frequentemente le donne tra i 25 e i 50 anni.
È generalmente localizzato nello spazio fra il terzo e il quarto metatarso (80%), talvolta anche tra il secondo e il terzo (15%), meno frequentemente tra il quarto e quinto e tra il primo e il secondo.

Le cause

Un quadro completo di tutti i possibili fattori scatenanti è il seguente. Allenamento o attività fisica molto intensa. Tendono a soffrire di metatarsalgia gli sportivi di medio-alto livello, che si allenano quotidianamente. Le attività sportive più a rischio sono il podismo, il tennis, la pallacanestro, il calcio e il baseball, in quanto sono tutti sport che prevedono tanta corsa, l’uso di calzature particolari e, infine, l’impatto continuo su una superficie dura o sconnessa. Per un atleta amatore, i pericoli sono inferiori, tuttavia possono subentrare più facilmente altri fattori favorenti (per esempio il sovrappeso).

Alcune deformità dei piedi congenite o acquisite. Il piede cavo, le dita a martello e l’alluce valgo sono i principali difetti dei piedi che concorrono alla comparsa della metatarsalgia. Il Piede cavo, caratterizzato da un’arcata plantare molto accentuata, che impedisce l’appoggio della parte intermedia del piede. Ciò comporta, a lungo andare, una cattiva distribuzione del peso corporeo (il quale si concentra su calcagno e parte anteriore del piede) e una modificazione della posizione delle ossa metatarsali. Sovrappeso e obesità. Il peso corporeo in eccesso nelle persone obese o in sovrappeso si ripercuote, per effetto della gravità, sugli arti inferiori e di conseguenza determina uno stress maggiore sulle ginocchia, caviglie e piedi, con anche un’aumentata predisposizione agli infortuni e alle patologie da sovraccarico. Indossare determinati tipi di scarpe può favorire la comparsa di metatarsalgia. In particolare le scarpe col tacco alto e gli scarpini richiesti in determinati sport. Inoltre, sembra che giochino un ruolo determinante anche le scarpe troppo strette.

Le fratture da stress delle ossa dei piedi (ovvero fratture ossee di lieve entità causate da microtraumi ripetuti) possono far assumere, a chi ne ha sofferto, una camminata errata che va a sovraccaricare l’avampiede e quindi provocare, anche a distanza di tempo, la comparsa di metatarsalgia.

I sintomi

I disturbi sono caratterizzati da: dolore urente, violento alla base del 3°-4° dito, o meno frequentemente tra il 2° e il 3°, con irradiazione tipo scossa elettrica. Il dolore è esacerbato dall’uso della calzatura (soprattutto a pianta stretta) e il paziente sente la necessità di togliere la scarpa e appoggiare il piede su una superficie fresca. Spesso è presente riduzione della sensibilità di una o più dita.

La diagnosi

La diagnosi è prevalentemente clinica fondata sui dati anamnestici (la descrizione fatta dal paziente  della sede, durata e modalità di insorgenza del dolore) e sulla valutazione clinica (patognomonico è il test di Mulder: compressione con due dita dello spazio interessato e avvicinamento delle teste metatarsali con scatenamento del dolore)..

La  diagnosi differenziale va fatta soprattutto con le metatarsalgie da sovraccarico o con le sinoviti/capsuliti metatarso falangee.
Gli esami strumentali come Ecografia e RMN consentono di valutare anche le dimensioni del neuroma anche se in qualche caso possono dare dei falsi positivi o falsi negativi..

Trattamento conservativo

Nelle fasi iniziali, caratterizzata da dolori non costanti, sporadici, tipici di una forma per così dire solo irritativa del nervo, l’uso di una ortesi correttiva e di calzature adeguate può fare regredire i disturbi.

Trattamento chirurgico

Si effettua l’ asportazione chirurgica della neoformazione che si effettua mediante una piccola (circa 3 cm) incisione cutanea dorsale nello spazio compreso tra le due teste metatarsali.

L’intervento non è doloroso, è risolutivo e richiede un breve periodo di convalescenza (mediamente due settimane) con l’uso di una calzatura post operatoria specifica. A partire dalla terza settimana post intervento è possibile guidare l’automobile. Si riprende a camminare a passo veloce con calzature da ginnastica dopo circa 4 settimane, la corsa leggera può essere intrapresa dopo circa 6 settimane.